La sicurezza dei dati non è un costo ma un investimento per proteggere il valore della tua impresa
Negli ultimi mesi si è registrato un aumento significativo degli attacchi informatici in Europa e in Italia. L’episodio che ha paralizzato diversi aeroporti europei a settembre 2025 – causato da un attacco ransomware a un fornitore tecnologico – è solo la punta dell’iceberg di una criticità ormai strutturale: la sicurezza dei dati e dei sistemi è troppo spesso sottovalutata.
In molte aziende italiane, soprattutto nelle PMI, la privacy e la compliance continuano a essere considerate un semplice obbligo formale, utile solo a evitare sanzioni. In realtà, la protezione dei dati e la sicurezza informatica sono oggi un fattore strategico di competitività e resilienza. Un incidente informatico non comporta solo un rischio di sanzione o di perdita di dati, ma può tradursi in interruzioni operative, danni reputazionali e costi elevatissimi di ripristino.
Cosa insegna il caso degli aeroporti europei
L’attacco che ha colpito il sistema informatico di Collins Aerospace – società che gestisce infrastrutture critiche per molti scali internazionali – ha mostrato come una singola vulnerabilità nella filiera digitale possa generare un effetto domino su scala continentale. Il problema non era l’aeroporto in sé, ma un fornitore non adeguatamente valutato e protetto: un tipico esempio di mancanza di controllo sulla supply chain.
È esattamente ciò che accade ogni giorno anche nelle realtà più piccole: software obsoleti, backup non testati, fornitori informatici non verificati, sistemi gestiti “al minimo indispensabile”. Tutto ciò rappresenta un punto di fragilità che un hacker può sfruttare con estrema facilità.
Dalla conformità “di facciata” alla sicurezza reale
Molte imprese si limitano ad avere documenti privacy aggiornati “sulla carta”, ma non investono in sicurezza tecnica, formazione o aggiornamento dei sistemi. Questo approccio “di facciata” è pericoloso: oggi la Direttiva europea NIS2 e il GDPR impongono standard molto più elevati e una gestione proattiva del rischio informatico, anche per le PMI.
La sicurezza informatica non è più una best practice facoltativa, ma un obbligo di legge per chiunque gestisca dati, anche solo dei propri clienti o dipendenti.
Cosa fare concretamente
Per ridurre il rischio e aumentare la resilienza aziendale, è necessario:
- Investire in infrastrutture informatiche sicure e aggiornate;
- Verificare i fornitori di servizi digitali (hosting, software gestionali, backup, ecc.);
- Formare regolarmente il personale, anche con semplici corsi di sensibilizzazione;
Perché agire ora
Gli attacchi informatici non riguardano solo le grandi aziende: oggi le PMI sono il bersaglio principale dei cybercriminali, proprio perché più vulnerabili e spesso prive di difese adeguate. Un investimento mirato oggi in sicurezza e privacy significa evitare danni gravi domani e, soprattutto, rafforzare la fiducia di clienti, partner e fornitori.
Cosa facciamo
Lo Studio Legale Calvello assistiamo imprese e professionisti nell’adeguamento al GDPR offrendo soluzioni pratiche per la prevenzione dei rischi digitali.
Per una verifica del livello di sicurezza e compliance della vostra azienda, potete contattarci per una consulenza dedicata.



